Comunque: torniamo alla poesia, e precisamente alla voce del vicentino Gino Nogara, che così ha immortalato la città del Palladio.
Mie strade (Gino Nogara)
e suoni e volti docili con esse.
Fra i muri dei cortili,
le facciate eleganti,
le stinte dei poveri grami, all’anse
dei fiumi attraccano
tranquille.
Fiorisce il tiglio rigoglioso, il platano
semi d’amore pallidi confida
all’erbe, all’acque, alle correnti azzurre […].
Le mie strade segrete.
A notte: il vento dei colli pettegola,
blandisce le foglie degli orti,
con sibili e tonfi ingorga i camini.
Sugli attici bianchi dice racconti
alle statue, e porta odori di menta
e violetta.
La lampadina dal piatto smaltato
dondola molle, sobbalza.Ciao e buona giornata
Simone
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